In occasione del XX Communist Party 2022, conclusosi alcune settimane fa in Cina, il Presidente Xi Jinping ha annunciato la volontà di trasformare il Paese in uno dei più innovativi al mondo in grado di investire autonomamente in scienza e tecnologia. Il 2035 è la data entro la quale Xi Jinping si è proposto di far raggiungere alla Cina il traguardo di massimo sviluppo tecnologico e digitale, dando seguito al percorso intrapreso 5 anni fa, quando le ricerche sull’Intelligenza Artificiale per il Web 3.0 iniziavano a superare quelle realizzate negli Stati Uniti. Anche grazie a questo risultato, la Cina ha potuto registrare progressi notevoli nel mondo della realtà virtuale ed oggi sta lavorando per avere un ruolo da protagonista nel Metaverso.
Il Metaverso è al centro della Common Prosperity Cinese
Nella lunga relazione tenuta nel corso dell’evento, Xi Jinping ha evidenziato come il Web 3.0 sia uno strumento fondamentale per raggiungere gli obiettivi cinesi della Common Prosperity, il benessere e la prosperità comune. Contestualizzata nell’ambito della ricerca e della modernizzazione, la Common Prosperity è stata indicata come un obiettivo comune per tutte le aree asiatiche dove, per via di una distribuzione non equilibrata delle risorse anche tecnologiche, è più marcato il divario tra ricchi e poveri. Alla luce di questa situazione, al centro della Common Prosperity in Cina c’è il motore occupazionale delle imprese e la loro crescita in un modello aperto, dinamico ed inclusivo, che non potrà fare a meno dello sviluppo tecnologico offerto da internet.
Cosa dobbiamo aspettarci dal Metaverso cinese?
Quali sono le sfide, le potenzialità ed i pericoli del Web 3.0 made in Cina? Lo abbiamo chiesto a Cristiana Falcone, consigliere e membro del Comitato Parti Correlate e del Comitato Sostenibilità in TIM, che in un’intervista pubblicata questa estate per Adnkronos ci invitava a riflettere sui dilemmi giuridici del Metaverso, chiedendosi se esistono gli strumenti per legiferare su un fenomeno non ancora consolidato e tecnicamente complesso come il Metaverso. Nell’intervista, Cristiana Falcone sottolineava come la sfida per i legislatori del Web 3.0 consisteva nel “garantire i diritti fondamentali della democrazia senza penalizzare l’innovazione, la prosperità, la crescita di nuove imprese e di posti di lavoro”.
Per quanto riguarda la Cina, per Cristiana Falcone “il Web 3.0 a Pechino si contraddistingue per un forte controllo da parte del governo centrale nei confronti delle componenti hardware e software e per l’attuazione di leggi che rendono tutt’altro che libera l’esperienza degli utenti sul web”. E conclude: “rispetto al Metaverso statunitense ispirato da Meta, in Oriente sta nascendo un Metaverso “sotto controllo” che veicolerà un’informazione controllata e monitorerà ogni comportamento degli utenti.”
Cristiana Falcone: il Metaverso è un fenomeno innovativo e complesso
In un’altra intervista pubblicata sul portale dell’innovazione di Tiscali.it, Cristiana Falcone ha parlato del Web 3.0 come di un fenomeno innovativo e difficile, che “si caratterizza per la fluidità tra reale e virtuale ed utilizza nuovi device per entrare nel Metaverso, la cui visione viene spinta da aziende come Facebook a seconda dei propri obiettivi industriali”. Per Cristiana Falcone, inoltre, il Metaverso occidentale si sta già affermando come “uno strumento fondamentale per la realizzazione di progetti di marketing relazionale” ed il valore della sua dimensione economica (“meta economy”) “è formato dai processi di transizione della clientela tra reale e virtuale, i marketer generano la terza dimensione. Il vero metaverso è il “ponte” che crea il continuo tra le due dimensioni e strumenti quali gli NFT potrebbero rappresentare uno dei vettori di valore.
Da questo punto di vista, il Metaverso così come introdotto da Zuckerberg (“uno spazio virtuale immersivo in cui gli utenti interagiscono attraverso avatar tridimensionali, che possono essere controllati tramite visori di realtà virtuale”) ha un enorme vantaggio sulla controparte cinese. Cresce il numero di grandi player attivi nel Metaverso: non a caso, in merito alle turbolenze con gli investitori sul metaverso e il crollo delle azioni che sta portando Meta a tagliare drasticamente il personale, Zuckerberg ha individuato nella “concorrenza crescente, perdite pubblicitarie e costi crescenti dai nostri investimenti a lungo termine” le cause del periodo di crisi aziendale.
Ringraziamo Cristiana Falcone e di seguito potete leggere una breve biografia tratta dal suo profilo LinkedIn
Cristiana Falcone vanta oltre 20 anni di esperienza professionale nella elaborazione di strategie ed implementazione di partnership per lo sviluppo del business maturata collaborando con i leader di aziende multinazionali (SONY, Shell, Revlon), interagendo con organizzazioni governative internazionali (ILO, IFAD, FAO, UNDCCP, IADB) e operando nel mondo dei media (Radio Televisione Italiana, Gruppo Espresso, Univision, Viacom).
Nel 2004 dirige la sezione Media, Intrattenimento, Informazione e Sport del World Economic Forum per poi diventare Senior Advisor dell’Executive Chairman e Fondatore che le affida in particolare la responsabilità dello sviluppo di servizi e prodotti innovativi e la valutazione del rischio geopolitico legato alle tecnologie emergenti.
Dal 2006 è CEO e membro del Consiglio di Amministrazione della JMCMRJ Sorrell Foundation che promuove iniziative innovative globali nell’ambito della salute, dell’educazione e della riduzione della povertà per il raggiungimento degli obiettivi UNSDG.
È membro dei consigli di amministrazione di TIM e del Paley Center for Media, della Fondazione Guido Carli, di Internews, del progetto culturale ed editoriale Formiche, della Tufts University, del Summit Institute.