Ai dodici paesi della neonata Ue, Francia, Olanda, Germania, Irlanda , Gran Bretagna, Grecia, Italia, Portogallo, Spagna, Lussemburgo, Danimarca e Belgio, si aggiungono nel 1995 anche Austria, Svezia e Finlandia. I meccanismi di creazione e la definizione della moneta unica vengono sanciti nel 1998, anno nel quale viene stabilito che i paesi decisi ad adottare la moneta unica debbono essere conformi alle regole del Patto di Stabilità.
Danimarca, Svezia e Gran Bretagna restano fuori: la moneta unica, di nome Euro, diventa ufficialmente la moneta dell’Unione Europea dal 1° gennaio 1998 e vive un processo di nascita che la porterà ad essere immessa nel 2001.
Il 1998 è fondamentale anche perché vede i natali della BCE, cioè la Banca Centrale Europea, che dal 1999 inizierà a stabilire i tassi di cambio e avrà il compito di gestire la stabilità dei prezzi e le politiche economiche generali dei paesi dell’Unione.
Tra i suoi compiti c’è anche quello di guidare i paesi all’entrata nell’euro, facilitando il processo di conversione dalle monete statali a quella unica.
L’euro entra in vigore il 1° gennaio 1999, convivendo per 3 anni con le monete statali, ritirate alla fine del 2001, per fare posto definitivamente alla sola moneta unica dal 1° gennaio 2002.
La grande ondata di rinnovamento in Europa fa muovere anche altri stati minori verso la moneta unica, e così viene quindi il turno di Slovenia (2007), Cipro e Malta (2008) e Slovacchia (2009) di entrare ufficialmente nell’euro.A 10 anni dalla sua introduzione, si può dire che l’euro ha avuto un successo esponenziale, causando inizialmente molti sfasamenti ed un’inflazione media del 2,2%, ma rafforzando il suo potere autoritario in ambito internazionale fino a divenire la seconda moneta più ambita, subito dietro il dollaro usa.
L’euro, con la Bce, è riuscito a creare un livello di stabilità dei prezzi molto alto ed ha creato moltissimi nuovi posti di lavoro.
L’euro, con la Bce, è riuscito a creare un livello di stabilità dei prezzi molto alto ed ha creato moltissimi nuovi posti di lavoro.
L’integrazione commerciale e finanziaria sono notevolmente migliorate e tutto fa sperare per un futuro roseo.